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Pineto : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diTeramo.

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Comune di Pineto

Pineto : Informazioni turistiche

Il nostro percorso sulla cartina fumettata ha inizio dall’ area dove svetta la Torre di Cerrano, l’emergenza più importante del territorio divenuta simbolo della Provincia di Teramo da quando, nel 1981, ne è diventata proprietaria. L’area si caratterizza per l’intensa sedimentazione storica prodottasi nei secoli, iniziata con gli insediamenti dell’epoca pre-romana passando alle testimonianze dell’ antico porto che fungeva da scalo marittimo per la romana Hatria, fino alla presenza della Torre di Cerrano che si inserisce all’ interno di una serie di torri tra loro simili voluta dal Viceré Duca D’Alcalà don Pedro de Ribera per la difesa della costa dalle invasione dei Saraceni, assumendo anche un ruolo di difesa del porto medioevale le cui vecchie vestigia giacciono nei fondali antistanti il fortilizio Aragonese.
L’ alto contenuto storico di questo territorio rappresentato da torri e siti archeologici- arricchito dalle bellezze naturalistiche quali le formazioni erosive dei calanchi, dalla zona collinare che ospita una forma tradizionale di agricoltura irrigata da piccoli bacini fluviali lungo i quali sono presenti anche vulcanelli di fango, dal corridoio verde rappresentato da pinete e parchi, dalla zona costiera sabbiosa e dal basso fondale- ha portato alla pubblicazione di diversi interventi legislativi finalizzati alla relativa tutela. Nel 2010 è stato istituito, con decreto del Ministero dell’Ambiente, l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano a suggello della pregiatezza e dell’ unicità della costa e del mare antistante.
A seguire il percorso tracciato ricongiunge il patrimonio naturalistico di Pineto - rappresentato dalle dune, dalla pineta storica arricchita dai rimboschimenti della forestale - raggiungendo il borgo antico di Mutignano dopo aver ammirato la bellezza del recupero ambientale di una cava d’argilla, ora conosciuta come Parco Filiani, e la Pinetuccia che svetta imperiosa sul crinale della sovrastante collina. Il borgo medioevale conserva le mura di una delle poche Chiese a croce greca quale la Madonna della Consolazione (XIV secolo), insieme alla frequentata Chiesa di S. Silvestro (XIII secolo) custode di una tela di Andrea De Litio, massimo esponente della pittura rinascimentale abruzzese, raffigurante Papa Silvestro al quale è dedicata la Chiesa.
Dal Borgo antico è possibile esplorare il suggestivo fenomeno delle formazioni calanchive che trovano la massima espressione nella vicina Riserva Naturale dei Calanchi di Atri, posizione felice per poter ammirare in maniera nitida ed imperiosa la pietra del Gran sasso. A scendere da Atri, colonia romana nonché Città d’ Arte ricca di musei, chiese tra le quali si evidenzia la Cattedrale costruita nel 1300, si attraversa la florida campagna pinetese fino ad incontrare il famoso “Cenerone”, vulcanello di fango posizionato nei pressi dello Stadio.
Tagliando per Col Morino, terra di siti archeologici del periodo romano e medioevale, si arriva al bosco ripariale che si estende lungo il fiume Vomano che segna il confine settentrionale del nostro territorio e ci riconduce verso il capoluogo passando dall’ Antiche Scerne, considerato il sito più accreditato per l’ ubicazione dell’ antico porto romano. Dalla foce del Vomano che ospita un‘ Oasi Naturalistica WWF, percorrendo la nuova pista ciclabile ed ammirando le pinete litoranee e collinari, si arriva a Villa Filiani, oggi sede istituzionale e centro di eventi culturali, considerata la prima casa dell’ agglomerato urbano (1844) dal quale è iniziato lo sviluppo della nostra cittadina diventandone capoluogo nel 1929. Il nucleo storico del centro rivierasco era rappresentato da due file di fabbricati che accompagnavano la prospettiva dalla Villa Filiani alla stazione ferroviaria, garantendo alla giovane comunità pinetese i servizi essenziali. La comparsa della famiglia Filiani sulla scena, la realizzazione nella seconda metà dell’800 della rete ferroviaria dopo quella stradale di inizio secolo avevano creato le premesse per la formazione di una giovane comunità e l’avvio di nuove iniziative economiche.
Sarà Luigi Corrado Filiani, personaggio ante litteram, persona illuminata, a darle il nome di Pineto nel 1925, ispirato, secondo la letteratura locale, dalla poesia di G. D’Annunzio “La pioggia nel pineto”. Il “paese ideale” pensato da Luigi Corrado Filiani trova la migliore espressione nella realizzazione della Pineta storica, della Pinetuccia posta sul crinale della collina e di Parco Filiani, disegnandone il perimetro verde con la sua cornice di pinete e di dolci colline che ancora resiste a distanza di anni.
Tratto da: comune.pineto.te.it

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