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Comune di Giulianova
Giulianova: Informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI ; Giulianova è un comune italiano di 23.589 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Il suo territorio si estende per 27,33 km², tra i confini naturali formati dal fiume Salinello, a Nord, e dal Tordino, a Sud. Ad occidente confina con il Comune di Mosciano Sant'Angelo, a mezzogiorno col Comune di Roseto degli Abruzzi, a settentrione con quello di Tortoreto e ad oriente con il Mare Adriatico.La città si articola in due agglomerazioni principali saldatesi fra di loro negli ultimi decenni: Giulianova propriamente detta (conosciuta anche come Giulianova Paese o Giulianova Alta) e Giulianova Lido (o Giulianova Spiaggia). La prima comprende il centro storico e si estende su una collina di modesta altitudine (68 m s.l.m.) a circa un chilometro dalla linea costiera, mentre il Lido è costituito dalla parte più moderna e turistica, sviluppatasi nel corso del Novecento sulle rive dell'Adriatico. Il clima di Giulianova è di tipo temperato caldo[2] con inverni relativamente tiepidi ed estati contraddistinte da temperature elevate, ma non torride. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, sono generalmente comprese fra i 6 °C e gli 8 °C mentre quelle di luglio si collocano fra i 24 °C e i 26 °C. A titolo puramente indicativo si riportano qui di seguito le temperature medie mensili di Nereto, la stazione meteorologica di riferimento di Giulianova, situata a circa 15 km di distanza in linea d'aria.
CENNI STORICI ; Età romana Pur se la presenza umana nel territorio di Giulianova è documentata fin da epoca neolitica, le origini della città risalgono al III secolo a.C., allorché i romani crearono presso le foci del Tordino, a meno di due chilometri dall'attuale centro storico, una nuova colonia denominata Castrum Novum (o Castrum Novum Piceni'). Tale colonia si trasformò, col tempo, in un attivo centro commerciale e in nodo di comunicazioni di una certa importanza. Citata da Velleio Patercolo e da Strabone, si dotò di bagni termali e forse raggiunse in età imperiale un perimetro di due chilometri.
Età medievale Castel San Flaviano.
La città, spopolatasi a seguito delle invasioni barbariche, assunse in età altomedievale il nome di Castrum Sancti Flaviani (o Castrum in Sancto Flaviano) in ricordo di San Flaviano, Patriarca di Costantinopoli e Martire, le cui spoglie, secondo una leggenda, sarebbero state portate in Italia nel V secolo. Originariamente dirette a Ravenna, avrebbero raggiunto miracolosamente le coste giuliesi a seguito di una tempesta che costrinse l'imbarcazione che le trasportava a trovare rifugio nel litorale abruzzese. Successivamente, a partire dal XII o XIII secolo, il centro iniziò ad essere conosciuto come Castel San Flaviano. Il borgo fece parte, in età medievale, del Regno Ostrogoto, del Ducato di Spoleto, del Regno di Sicilia e, infine del Regno di Napoli. Nella seconda metà del XIV secolo entrò in possesso della ricca e potente famiglia degli Acquaviva che ne fece una delle sue residenze principali fino alla distruzione avvenuta nel luglio del 1460 a seguito della sanguinosa battaglia di San Fabiano d'Ascoli o San Flaviano d'Ascoli (da taluni definita anche battaglia del Tordino), combattuta nei pressi della città fra aragonesi e angioini capitanati rispettivamente da Alessandro Sforza (coadiuvato da Federico da Montefeltro) e da Jacopo Piccinino Da Castel San Flaviano a Giulianova Dodici anni più tardi (1472), Giulio Antonio Acquaviva (dal 1479 Giulio Antonio Acquaviva d'Aragona), duca d'Atri e signore del luogo, preferì ricostruire Castel San Flaviano non sulle sulle sue rovine, bensì su un'altura situata a circa settanta metri sul livello del mare, a breve distanza dall'anteriore centro abitato. Il nuovo nucleo prese da lui il nome di Giulia (o Julia), cui venne aggiunto, già in età contemporanea, il qualificativo di Nova. Era nata l'attuale denominazione della città: Giulianova. Il progetto della cittadella fu affidato dal duca all'architetto Francesco di Giorgio Martini che lo portò a compimento nel 1472[6], ispirandosi a quei criteri di razionalità tipici dell'età rinascimentale. I lavori di costruzione si protrassero per alcuni decenni e si configurarono come un'impresa di ampio respiro, voluta e seguita personalmente, fino al momento della morte (7 febbraio 1481), da Giulio Antonio Acquaviva.
Costui, oltre ad essere un noto condottiero, fu uomo di cultura, con una conoscenza personale delle più prestigiose corti dell'Italia del tempo e delle nuove tendenze architettoniche che ebbero in Leon Battista Alberti e nello stesso Francesco di Giorgio Martini, autore del progetto di Giulia, due fra i massimi interpreti. Il centro abitato originario, in parte conservatosi fino ai giorni nostri, era interamante racchiuso entro una poderosa cinta muraria di forma quadrangolare, difesa da quattro torrioni cilindrici.
L'accesso alla città era possibile attraverso tre porte cui se ne aggiunsero altre due nell'Ottocento. Nel cuore del nucleo urbano venne posto l'ampio Duomo ottagonale che dominava l'Adriatico e che organizzava lo spazio urbano circostante.
La città, progettata per accogliere alcune migliaia di abitanti, possedeva una pianta regolare, con vie ampie su cui si affacciavano edifici di medie proporzioni. Il borgo, pur presentando un carattere eminentemente castrense offriva ai suoi residenti strutture urbane e abitative che per l'epoca erano salubri, funzionali e spaziose. Età moderna e contemporanea Nei secoli successivi Giulianova subì alcuni devastanti saccheggi: nel XVI secolo da parte dei Lanzichenecchi, e, in età napoleonica, da parte dei francesi che distrussero l'Archivio ducale. Subito dopo il compimento dell'unità nazionale fu la prima città dello scomparso Regno delle Due Sicilie ad essere visitata dal re Vittorio Emanuele II.
Per commemorare l'evento venne eretta successivamente, sulla ottocentesca piazza della Libertà, una bella statua bronzea del sovrano ad opera dello scultore giuliese Raffaello Pagliacetti. Dopo l'abbattimento di parte delle mura (1860) determinato dall'aumento della popolazione e della conseguente richiesta di spazio, la città iniziò ad estendersi sul resto delle collina e in direzione dell'Adriatico dove si costituì, a seguito dell'apertura del tratto ferroviario Ancona-Pescara, l'abitato di Borgo Marina (fine dell'Ottocento) primo nucleo di Giulianova Lido. Nei primi decenni del Novecento divenne un'elegante stazione balneare della riviera adriatica e sorsero splendide ville liberty che ancora oggi costeggiano il lungomare e il viale dello Splendore, nella parte alta della città. In quegli anni venne edificato anche il lussuoso albergo Kursaal, oggi adibito a congressi e mostre. Durante il ventennio fascista venne realizzato il grande Lungomare Monumentale, su progetto di Giuseppe Meo, che si ispirava al viale della Vittoria di Bengasi, ideato dal celebre Arnaldo Foschini. Nel corso dell'ultima guerra la città fu sconvolta da alcuni bombordamenti aerei: di particolare intensità fu quello scatenato dagli Alleati nel febbraio 1944 che causò numerose vittime e danni materiali di una certa entità. Nel dopoguerra Giulianova è tornata ad essere una città prospera, fra le tre più popolose ed economicamente importanti della propria provincia di appartenenza.
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